Intervista ad un artigiano che da decenni costruisce con passione muri in pietra.
Ho iniziato a lavorare all’età di 14 anni come muratore. Per me è stata molto importante nn'esperienza lavorativa ventennale presso un’impresa delle belle arti. Ho iniziato a praticare questa professione anche grazie a mio padre e a mio fratello, anche loro muratori. Ho imparato il mestiere da mio padre e lavorando con persone anziane con esperienza.
Ho lavorato su diversi generi di costruzione. In particolare cornicioni delle case, muri di confine e muri di terrazzamenti.
Sì, continuo a esercitare questo lavoro ma non in maniera costante come un tempo perchè sono in pensione. Oggi lavoro prevalentemente sulla mia casa e saltuariamente faccio restauri per altri e per la comunità.
Ogni luogo ha in genere una tipologia di sasso differente. A Gemona si può trovare una tipologia di sasso che si sgretola facilmente, mentre ad Artegna si trova un sasso “a vene”, duro da lavorare, ideale per la costruzione dei muri a secco. A Torreano invece, si trova una tipologia di sasso più “tenero”, quindi più facile da lavorare. La scelta dei sassi che andranno a comporre il muro è molto importante per me, in quanto sono particolarmente meticoloso e voglio assicurarmi che il muro duri nel tempo. Riguardo ai tempi per la scelta dei materiali non sono brevi ma, rispetto a quando ho iniziato, oggi ho maggiore esperienza per cui i tempi si sono notevolmente abbreviati.
Le principali fasi di lavorazione sono: l’ispezione del posto, la strategia di impostazione del muro e, naturalmente, la fase della costruzione.
La parte più delicata che richiede particoalre attenzione è sicuramente la faccia del muro.
Il rischio principale deriva dalla crescita della vegetazione sul muro. Affinchè il muro duri nel tempo è necessario impedire la crescita dell’edera intervenendo con azioni di pulizia periodiche. L’edera infatti rappresenta un vero pericolo per la costruzione in quanto le radici sgretolano la malta che tiene legate le pietre, si infila tra le pietre creando una pressione sempre maggiore con il rischio di “far scoppiare il muro”. Inoltre è fondamentale prevedere il drenaggio (collocazione di ciottoli di sassi), perché senza di esso la pressione dell'acqua farebbe muovere il muro.
Oltre agli utensili classici, è molto usato lo scapezzatore (scalpello manuale a lama piatta con costituzione particolarmente robusta).
La fase più rischiosa per gli occhi e per le mani è la lavorazione delle pietre.
Solitamente lavoro da solo, anche se ho portato a termine numerosi lavori che prevedevano il coinvolgimento di altre persone.
Il muro con terrazzamento richiede molto più tempo, sia per quanto riguarda la preparazione dei sassi, che per la costruzione stessa.
Ultimamente ho lavorato su un muro con malta nella mia casa, che tuttavia non ho ancora completato.
Le opere a Montenars, due muri che ho costruito quando lavoravo per un’impresa. Tuttavia la soddisfazione maggiore l'ho raggiunta portando a termine i lavori a casa mia.
Elena Merluzzi, Chiara Morocutti 11/05/2022